Appena tornate da Catania dopo un tour de force durato poco più di 24 ore, siamo ancora frastornate dopo l’evento di giovedì sera che effettivamente è stato Straordinario. Vi avevamo già parlato del festival nel nostro articolo e possiamo affermare a gran voce che le nostre aspettative non sono state deluse.
Procediamo con ordine. Abbiamo avuto l’opportunità di seguire l’evento sin dal primo pomeriggio e una volta arrivate alla cantina Barone di Villagrande a Milo, siamo rimaste immediatamente rapite dalla bellezza della tenuta. La prima cosa che si nota è l’attenzione per i dettagli, la cura estrema degli spazi. La struttura è bellissima e la ciliegina sulla torta è sicuramente la piscina che si affaccia sui vigneti, incantevole. Poi l’occhio si perde lungo le vigne sul fianco dell’Etna ed arriva al mare, rivelando la prorompente bellezza ed unicità del territorio etneo.
Quando siamo arrivate, la cantina era già in fermento e la macchina organizzativa in piena attività. Alcuni chef erano già sul luogo ed è stato un piacere discorrere con loro di cibo ma anche di territorio e di cultura. Abbiamo avuto l’onore di conoscere Simone Padoan (l’amore per la pizza ci ha portate inconsciamente verso di lui ahaha).
Per chi non lo conoscesse, è un genio della pizza gourmet che ha contribuito all’evoluzione del concetto di pizzeria, applicando a questa i parametri dei ristoranti. Un artista della gastronomia, umile, simpaticissimo e con un’immensa cultura che spazia dall’agricoltura alle tecniche di gestione del personale; un estimatore della Sicilia che ci auguriamo di rincontrare presto. A dire il vero tutti gli chef sono stati disponibili ed è stato bello vedere come, soprattutto quelli non siciliani, siano rimasti affascinati dalla nostra terra.
Entriamo nel vivo dell’evento. L’organizzazione è stata precisa e puntuale, tutto è stato eseguito alla perfezione, nessun ritardo, nessun intoppo, nessun momento morto. Nello spazio esterno della struttura è stato creato un percorso di degustazione che comprendeva cantine, chef e produttori. La tenuta era piena di persone ma non c’era calca, niente file interminabili per assaggiare un piatto o un vino.
La cosa più bella è stata l’atmosfera che si respirava, le note jazz della band Swing time, facevano da sottofondo a quella che è stata una vera e propria festa: divertente, scoppiettante, elegante e sorprendente. Una festa non solo per i visitatori ma anche per i produttori, per gli chef e per il personale di sala.
Gli ingredienti principali per la riuscita della serata sono stati certamente l’infinita passione verso il proprio lavoro e la consapevolezza di far parte di una squadra che ha un obiettivo ben preciso: attirare l’attenzione sul territorio siciliano, raccontando le bellezze paesaggistiche e le eccellenze gastronomiche tramite un evento dal respiro nazionale.
Vi stupiremo dicendovi che non siamo riuscite a provare tutti i piatti e tutti i vini, purtroppo, sembrerà incredibile ma non c’è riuscita neanche Laura. Quindi vi raccontiamo, tra quelli che abbiamo assaggiato, quali sono stati i nostri preferiti:
Tartare di carne aromatica dello chef Lorenzo Ruta del ristorante Taverna migliore di Modica. Una tartare di manzo modicano con maionese di uovo e senape, scaglie di pane e polvere di olio: la maionese era superba, la carne tenerissima e la polvere di olio davvero particolare.
Acqua, pane e cipudda. Una zuppa di cipolle con cozze, mollica e gelatina di acqua di mare di Gioacchino Gaglio chef del ristorante Gagini di Palermo. Le cipolle sono state trattate in modo impeccabile: la zuppa era dolce, delicatissima e adatta anche a chi non ama le cipolle. La gelatina di acqua di mare dava al piatto dei picchi di sapidità che lo rendevano davvero speciale.
Pulled pork di Nero Maialino. Lontano dagli altri due piatti scelti da noi, più elaborati e raffinati, colpisce per la sua rusticità, veracità e per la pienezza dei sapori. Il maialino nero è stato marinato nella birra artigianale ambrata, aromatizzato con spezie, cannella, paprika dolce ed affumicata, cumino, cotto a bassa temperatura per 24 ore. Il risultato è quasi commuovente: la carne si scioglieva in bocca ed il sapore era esplosivo.
Passiamo, invece, ai premi assegnati durante la serata:
- premio giuria popolare: pane, cipolla e fegato di Giulia Carpino, chef del ristorante della tenuta Barone di Villagrande e Accursio Capraro, chef di Accursio ristorante a Modica;
- premio della critica: Chorba, una zuppa di pesce e bulgur di Valentina Chiaramonte di Fud Off di Catania;
- premi Straordinario assegnati ad alcuni personaggi per il loro impegno professionale: Eugenio Roncoroni, Filippo La Mantia, Gabriele Bonci, Pasquale Torrente e Simone Padoan. Per la categoria vino è stato premiato il sommelier Giacomo Gironi.
Per quanto ci riguarda è stato uno dei migliori eventi enogastronomici ai quali abbiamo partecipato. Ancora una volta i siciliani si sono dimostrati capaci di creare grandi momenti di unione e convivialità nel segno del gusto e la Sicilia è riuscita ad attirare ed ammaliare con i suoi sapori, profumi e colori meravigliosi. Ci auguriamo di vedere (magari anche organizzare, chi lo sa ;-)!) altre iniziative come questa.
E’ doveroso far i complimenti ai padroni di casa Barbara e Marco Nicolosi e ad Andrea Graziano, ideatore ed organizzatore dell’evento.
Grazie per questo sogno d’una notte di fine estate, è stato straordinario! Speriamo di rivederci il prossimo anno!