La storica cantina romagnola ospita il festival diretto dall’autore Matteo Caccia che quest’anno sviluppa il tema del ‘Moto Perpetuo’. Tra i protagonisti il filosofo Umberto Galimberti e lo scrittore Sandro Veronesi. Anteprima il 27 agosto con gli scrittori Paola Barbato e Matteo Bussola.
È una storia antica quella che lega l’arte del racconto e il mondo del vino. Temi arcaicamente legati alla ritualità della vita che diventa storia e talvolta mito attraverso il racconto tramandato. Dalla volontà di ritornare a questa antica forma di socializzazione e di condivisione diretta, l’imprenditore Marco Martini e la cantina Poderi dal Nespoli, da sempre impegnati per promuovere iniziative che arricchiscano il territorio, nel 2017 hanno ideato la rassegna “Mosto (il succo delle storie)”. Il nome scelto è un trait d’union tra due mondi: il mosto infatti è l’estratto dell’uva e insieme il succo delle storie narrate durante il festival. Nel mondo vitivinicolo il mosto è il momento di passaggio dall’uva al vino e così in ambito narrativo il racconto rappresenta un momento di transizione per l’uomo, che ne esce arricchito e trasformato rispetto a ciò che era prima. Dedicato al “Moto Perpetuo” il festival 2020 si svolge in due serate di incontri e racconti.
“Oggi più che mai si percepisce l’importanza dell’ascolto, in questi tempi in cui è la velocità di propagazione di ogni notizia che direziona le nostre stesse vite. Un ritorno alla ritualità tipica della tradizione orale, della comunità che si riunisce per ascoltare e tramandare le storie: queste sono le radici di Mosto. Poderi Dal Nespoli ha deciso di investire sulla creazione di questo festival seguendo alcuni principi che ne caratterizzano l’identità aziendale, come l’innovazione, il legame con il territorio e le persone che ogni giorno lo vivono, la passione”. Così Marco Martini Ceo del gruppo vitivinicolo Mondodelvino e presidente di Poderi dal Nespoli presenta l’iniziativa aziendale a scopo culturale.