Sembrerà assurdo vivendo in una città di mare come Palermo ma qui è complicatissimo trovare un buon posto in cui mangiare in riva al mare. Eh già, questo è uno dei tanti paradossi della nostra terra ma finalmente siamo riuscite ad ovviare a questa mancanza. In realtà, stavolta, la mancanza è stata nostra. Infatti, il posto di cui vi parleremo oggi è una delle storiche realtà del borgo marinaro di Porticello, dove, poco distante dalla città da ben quarant’anni si trova il ristorante “Al Faro Verde da Benito”.
La storia del Faro Verde inizia nel lontano 1979 ed è indissolubilmente legata alla famiglia Balistreri. Sarà Benito, infatti, capostipite dei Balistreri, a trasformare quella che è stata una chiesa sconsacrata prima, un laboratorio in cui venivano lavorate acciughe, alici ed altri pesci, poi, nell’attuale ristorante. Benito, dopo una vita passata in mare a raccogliere i suoi migliori frutti decide di iniziare un’avventura che continua ancora oggi e di aprire insieme alla moglie, un luogo in cui servire piatti a base di pesce ispirati alla tradizione locale di semplicità e grandi sapori. Quattro decenni dopo, con la stessa tenacia e dedizione, a guidare il ristorante sono i quattro figli di Benito: Maurizio e Francesco in cucina, Stefano e Marcello divisi tra la sala e l’amministrazione.
Appena arrivate lo sguardo si perde nell’infinito blu che fronteggia il mare. Gli scogli, le barche in lontananza, i gabbiani che volano liberi sul mare… un panorama splendido specialmente di giorno.
Dalla primavera all’autunno è possibile mangiare all’aperto in uno spazio curato ed in perfetta sintonia con l’ambiente circostante: bianco e azzurro sono i colori dominanti, l’arredamento è semplice e tutto parla del mare, come ad esempio i lampadari realizzati con le reti. Lo spazio interno, invece, sembra la cabina di una barca: legno, bianco e splendide finestre vista mare.
Lo staff di sala è composto da ragazzi giovani, cordiali e disponibili. Mentre al timone della cucina c’è Maurizio Balistreri. La sua è una cucina semplice che mette le tecniche e le preparazioni al servizio della materia prima che è incredibilmente fresca. Il menù varia dai crudi alle ricette più tradizionali mantenendo l’attenzione sugli ingredienti ed accompagnandoli lasciandone inalterate le caratteristiche peculiari. Per la scelta dei piatti ci siamo lasciate consigliare e vi consigliamo di farlo anche voi, di giorno in giorno cambiano i fuori menu, numerosi ed originali.
Noi abbiamo iniziato con una carrellata di antipasti, uno più buono dell’altro: Alalunga in Crosta di Pepe e Confettura di Cipolla. Partiamo dal presupposto che entrambe amiamo il pesce crudo o appena scottato e questo era tenerissimo e delicato, poi la crosta di pepe da una forte impronta aromatica che, però, non sovrasta l’Alalunga e la confettura di cipolla equilibra l’insieme con la sua dolcezza per niente stucchevole o eccessiva. Un piatto che non stanca e che personalmente mangeremo a colazione, pranzo e cena ahah.
Andiamo al secondo antipasto: Gambero in Pasta Kataifi. Un piatto che ormai è una certezza, in questo caso comunque il Gambero era delizioso e la frittura croccante ed asciutta.
A seguire, Polpette di Alalunga al sugo e mandorle. Morbide e saporite, accompagnate da un sugo di pomodoro dolcissimo e dalle lamelle di mandorle croccanti… una rivisitazione delle classiche polpette di Sarda realizzata con l’Alalunga che ha un gusto più gentile… buono, buono, buono!
L’ultimo degli antipasti è stato quello che ci ha colpito maggiormente, proprio per la sua naturalità quasi disarmante: Pan Brioche (fatto da loro) con Alici marinate al miele e gelatina di Idromele. Un elogio alla semplicità, alla genuinità, ai piatti casalinghi che mangiavano i nostri nonni. Tre ingredienti, niente di più, per un risultato entusiasmante! Ovviamente la scelta degli ingredienti utilizzati fa la differenza ad esempio per questo piatto sia il miele che l’idromele scelti dallo chef sono quelli del nostro amico Claudio Meli, assolutamente deliziosi.
Passiamo al primo: Tortelli di Pasta Fresca ripieni di Patate e Burrata con Gamberi, Zafferano e Pomodorini. Un altro piatto semplicemente irresistibile! Delicatissimi i tortelli, fatti a regola d’arte, con il loro soffice ripieno non fanno che esaltare tutto il sapore marino dei gamberi.
Spero non rimarrete delusi nel vedere che abbiamo saltato il secondo, non stiamo male ma il caldo ci toglie un po’ del solito appetito… Al dolce, invece, non rinunciamo MAI!
E che dolce: Cialda Madonita, realizzata con 100% di farina Madonita di Molini del Ponte, Namelaka di cioccolato al latte 39%, Namelaka di cioccolato Alpaco 66%, Cremoso al cioccolato bianco e vaniglia, Crumble al cacao e fior di sale, Gelèe ai frutti rossi e frutto della passione. Certamente il piatto più complesso per quantità di ingredienti e tecniche impiegate, perfetto per Roberta che è un’amante del cioccolato in tutte le sue forme e sfumature. Golosissimo, equilibrato, unisce consistenze e sapori diversi in una delicata armonia.
Un pranzo godurioso dove il mare l’ha fatta da padrone, fuori e dentro al piatto. È stato bello incontrare Maurizio e la sua famiglia che ci hanno subito messo a nostro agio. Abbiamo terminato il nostro pranzo “ricche” di sapori, colori, profumi, storie e passione e solo quando è così possiamo ritenerci soddisfatte. Vi aspettiamo presto a Palermo, grazie per i racconti e per la vostra umiltà.