L’articolo di questo mese sarà un pò diverso dagli altri.
Il periodo che stiamo vivendo ci spinge a fermarci, a riprendere fiato, ad osservare quello che sta succedendo attorno a noi e anche sulla mia sezione di “Amiche di saporite” farò lo stesso: per questa volta ci dedicheremo ad una lettura di approfondimento sul tema del vino naturale.
Dal momento in cui non esiste una univoca definizione per quello che si intende “vino naturale” proveremo a definirlo utilizzando diversi concetti, ovvero:
– PRODUZIONE LIMITATA DI BOTTIGLIE
– CURA E SOSTEGNO DELLA BIODIVERSITà PRESENTE IN VIGNA
– AGGIUNZIONE DI ANIDRIDE SOLFOROSA NULLA O MINORE DI 10MG/L
– NESSUN UTILIZZO DI MACCHINARI IN VIGNA O METODI INVASIVI NELLA FASE DELLA VINIFICAZIONE
– UTILIZZO DEGLI ANIMALI IN VIGNA PER MANTENERE VIVA E RICCA LA TERRA
– NESSUN UTILIZZO DI PRODOTTI DI SINTESI,DISERBANTI,MEDICINALI,SOSTANZE CHIMICHE BENSì UTILIZZO DI COMPOSTI NATURALI CHE POSSANO AIUTARE LO SVILUPPO SECONDO NATURA DELLA PIANTA
Solitamente il produttore di vino naturale non ha lo scopo di produrre grandi quantità di bottiglie proprio perchè asseconda la produzione naturale della sua vigna cercando di accompagnarla al meglio possibile.Asseconda l’andamento di un’annata che può anche non regalare ottime condizioni per la produzione e comunque non ha l’obiettivo di commercializzare grandi quantità a discapito di una realizzazione autentica di quello che è il suo prodotto.
Solo così può realmente curare e mantenere attiva la biodiversità presente in vigna, l’humus(dal latino “terreno, suolo”) ha un ruolo fondamentale in quanto è la parte più profonda ma anche la più attiva e ricca di sostante vive e nutrienti per la pianta.
Per far si che l’humus possa lavorare tranquillamente, in superficie il nostro vignaiolo quindi preferirà utilizzare gli animali per aiutare la concimazione naturale del terreno, preferirà non utilizzare macchinari per la raccolta dell’uva che sarà manuale o fatta tramite l’aiuto di attrezzi poco invasivi (tipo la forbice) e non utilizzerà prodotti chimici per combattere eventuali malattie della pianta.
Tutto questo ovviamente vale anche per la fase della vinificazione:
Nella produzione dei vini cosiddetti “convenzionali” si fa largo uso di un conservante di cui abbiamo tutti sentito parlare almeno una volta, che viene utilizzato anche per altri alimenti:L’ANIDRIDE SOLFOROSA.
Ma, cosa è praticamente l’anidride solforosa?
Volendo rendere semplice il concetto possiamo spiegarla come un gas incolore, un composto chimico che si può sciogliere nei liquidi.
Esistono vari disciplinari che ci rendono chiari i parametri utilizzati, tracciando anche in questo caso delle differenze nette tra vinificazione convenzionale, biologica e biodinamica (naturale):
- nella convenzionale il limite di anidride solforosa è di 150 mg/l per quanto riguarda i vini rossi e 200mg/l per i vini bianchi
- nella biologica il limite consentito è 100 mg/l per i vini rossi e 150 mg/l per i bianchi
- nella biodinamica l’aggiunzione diminuisce raggiungendo un limite compreso fra i 10 e i 30 mg/l (fatta eccezione per il disciplinare Demeter, organizzazione mondiale di produttori biodinamici, che considera possibile un’ aggiunzione pari a 70 mg/l fino a un massimo di 110mg/l)
Beh, che dire? Di ragioni per bere naturale ce ne sono, no?
Insomma, meno solforosa meno mal di testa, più possibilità di bere un’altro calice! 😉
Al di là di tutte le spiegazioni più o meno tecniche di cui abbiamo parlato la realtà è che chi scopre il mondo del vino naturale difficilmente riesce a tornare indietro.All’inizio ci si pensa un po’, si assaggia qualcosa tenendo in cantina una bottiglia di convenzionale per eventuali situazioni di necessità ma appena si comincia ad apprezzare la qualità di un vino fatto bene partendo dall’uva, vero,ricco di profumi e di carattere, che è in grado di evolversi nel calice offrendo un ampio ventaglio di sensazioni al naso e al palato non se ne può più fare a meno.
Mi piace accostare l’immagine del vino naturale alla donna, per cui vi chiedo: preferireste una donna con qualche imperfezione ma bella, di carattere, fascinosa o una donna assolutamente perfetta ma rifatta?
A voi la scelta, io la mia l’ho già fatta! 😉
Cheers!
Naturally