Tutto ebbe inizio alla fine di una giornata davvero pesante, di quelle che non sai se sia meglio cancellare dal calendario o dalla storia della tua vita.
“Mi ci vuole un bicchiere”,penso, “si, uno…per cominciare.”
Ma cosa bere?
Stavolta avevo bisogno di un vino capace di tirarmi su senza essere eccessivamente invadente…
“Una bolla” penso…”anzi no, un rifermentato in bottiglia!”
Avevo bisogno di un vino allegro (sicuramente più di me in quel momento),fresco ma anche delicato…
Un vino che avesse la stessa delicatezza di una carezza di donna, confortante come un’amica che ti consola, che avesse quella frizzantezza capace di riuscire a trascinarti dentro ad una dimensione accogliente e positiva.
Un vino che possa essere al tempo stesso donna, casa e festa.
Apro il frigo e tendo la mano…fu lei a scegliere me, l’amica di quella sera non poteva non essere la Malvasia di Candia di Podere Magia,e avevo tante cose da raccontarle.
Anche Stefano mi raccontò tanto di lei, il “papà” di questa incredibile etichetta, nonchè agronomo specializzato in agroecologia, biodinamica e dedito alla formazione di nuovi produttori e consumatori, ma sopratutto vignaiolo naturale legato alla sua terra con estrema dedizione, rispetto assoluto, amore.
“La Malvasia Aromatica di Candia di Podere Magia è assolutamente un vino femmina”dice Stefano,”nell’accezione positiva del termine ovviamente”.
Ha proprio ragione, il suo è un vino profumato, che sa di vita, con un ritorno di frutta dolce, estiva…del resto, viene prodotta da una vigna vecchia che si trova sui bordi del fiume,(siamo esattamente a San Polo d’Enza, comune di 6.215 abitanti circa sulle rive del torrente “Enza”,a 16 km da Reggio Emilia) che quindi produce ridotta quantità di frutto ma con una grande qualità del suo succo.
E’ un vino che nasce in una zona carica di energia e di vita, tanto da spingere Stefano ed un amico zoologo ad approfondire delle ricerche per riuscire a conoscere a e riconoscere tutte le specie di animali che vivono in quel terreno.
“Si,perché una di quelle cose di cui non si parla mai troppo quando si parla di vino naturale è l’HUMUS”,continua Stefano, “è la parte fondamentale che determina la vera essenza del vino naturale,è la vita stessa del terreno,e la vita non può che produrre cose naturali”.Inutile quindi aggiungere che Stefano utilizza soltanto preparati biodinamici per la cura della sua terra,che lui chiama “prodotti di vita” a differenza di tutti quei composti chimici,diserbanti e/o concimi chimici che tendono a neutralizzare il terreno e la pianta stessa (prodotti di morte).
Per lui il suo lavoro in vigna ha sancito l’avversarsi del sogno di una vita,poter stare con i piedi nel terreno e le braccia tra le foglie e i frutti di questo suo sogno e proprio per questo ha deciso di chiamare la sua realtà “PODERE MAGIA”.Uno degli insegnamenti più grandi di Stefano è che la SEMPLICITà è una CONQUISTA, non un punto di partenza. E’ etica, è verità e noi alla verità non rinunciamo.
Questo vino è proprio quello di cui avevo bisogno,bolla presente ma dolce,freschezza,quell’aromaticità modesta e il profumo al naso…fu subito secondo calice.
Chiusi gli occhi e decisi di farmi trascinare dall’immaginazione…
Che bella parola, “IMMAGINAZIONE”…
L’azione mentale che porta a creare o elaborare situazioni,immagini, idee libere,spesso astratte,armoniose,che ci rimanda all’azione dell’artista,quella di creare opere d’arte fuori ogni logica,o all’azione dei bambini,di sognare ad occhi aperti tanto profondamente da abbattere i confini tra reale e surreale…
Chiusi gli occhi e fu così che mi ritrovai in una casa, su una poltrona comoda, avvolgente…era primavera ed immaginai di guardare attraverso una grande finestra dalla quale un’aria tiepida, entrando in casa, faceva muovere leggermente le tende leggerissime, impalpabili e venivo invasa da un leggero profumo d’arancia.
Non era casa mia ma mi sentivo talmente a mio agio che sarebbe potuto esserlo.
I colori vibranti della casa mi spingevano a cercare di cogliere qualsiasi dettaglio interno piuttosto che cacciare il naso fuori dalla finestra…
Ad un certo punto mi fermo,penso che la mia psiche mi stia portando a guardare dentro di me…
Continuo a pensare però che io quella casa la conosco già,nonostante non sia casa mia…
Quei colori,gli alberi fuori dalla finestra, i disegni sui muri colorati mi parlano…ci siamo già visti prima.
E forse in fondo è vero,io quella casa l’ho conosciuta, stavo di colpo immaginando di essere all’interno di un’opera d’arte,una delle mie preferite,una di quelle che mi trasmetteva gioia e conforto,e tutto questo per opera della mia Malvasia frizzante.
Lo scenario era esattamente quello dell’Armonia in rosso di Henri Matisse, artista francese vissuto a cavallo tra la fine degli anni 1800 e metà 1900.Nello specifico creò quest’opera nel 1908 a 39 anni con l’obiettivo di dare risalto allo spazio emotivo individuale (spazio interno della casa).
L’arma più forte di Matisse sono i colori, utilizza colori primari ma di grandissima carica,spesso legati alla sfera emotiva sulla stessa scia di Van Gogh, Gauguin e Munch.Queste sono le caratteristiche tipiche della pittura “Fauves”,che accomuna gli artisti francesi dell’epoca,affibbiando loro l’aggettivo di “bestie” proprio per la modalità con la quale utilizzavano i colori, assolutamente controcorrente per l’arte dell’epoca.
In Armonia di rosso infatti si viene investiti dal colore rosso delle pareti e della tovaglia da tavola, da questo calore emanato all’interno della stanza rispetto ai colori freddi utilizzati per l’esterno.
E’ un’opera che sa di buono e di casa, concetto messo in risalto dalla sedia di legno sotto la finestra e dalla domestica intenta nel riporre della frutta sull’alzata.
E’ un’opera che sa di semplicità, grazie anche all’assenza di forme tridimensionali, tutto si svolge in due dimensioni e su due piani, non esiste sfumatura, nesssun gioco luce/ombra.E’ l’espressione di una realtà soggettiva, molto vicina alla forma di arte prodotta dai bambini che non percepiscono la realtà come “obiettiva” ma come “soggettiva”.
Henri Matisse e Stefano Pescarmona sono riusciti con le loro opere d’arte a portarmi su un’altra dimensione, quella della fantasia, dell’immaginazione, della passione, della vita. Anche questa volta.
Cheers! 🙂