Come abbiamo anticipato nell’articolo sul nostro giro gastronomico di Napoli e dintorni, siamo state a Capaccio Scalo, in provincia di Salerno, alla Tenuta Vannulo. La tenuta è una perla nel panorama caseario italiano, grazie ai metodi ed alla cura utilizzati nell’intera filiera produttiva, filiera rigorosamente chiusa (ovvero l’intero ciclo produttivo è a capo di un unico soggetto).
Un piccolo villaggio immerso nel verde dove le bufale, che sono le protagoniste indiscusse, vengono trattate come delle regine: ogni bufala ha un nome e viene svegliata a suon di musica New Age o Classica in filodiffusione, curata con metodi omeopatici da veterinari che presidiano la struttura tutto il giorno ed alimentata con foraggi coltivati dall’azienda stessa. Non si tratta di un semplice caseificio, infatti, la produzione è diversificata e va dai formaggi al burro, dallo yogurt al gelato, dai budini alle creme spalmabili, per finire con la lavorazione della pelle di bufala e la creazione di borse, svuota tasche, portachiavi, agende, ecc…
In totale hanno 600 capi di razza mediterranea italiana ed ogni bufala riesce a produrre al giorno fino a 8/9 litri di latte. infatti, proprio per la produzione del latte, l’azienda della famiglia Palmieri è stata la prima ad adottare il sistema di mungitura volontaria UMS (già utilizzato per le vacche) per le bufale. Questo sistema garantisce agli animali l’autogestione ed un ritmo di vita più rilassato e naturale. Le bufale vengono massaggiate e spazzolate ed hanno anche la possibilità di riposare su dei materassini di gomma, poi, quando sono pronte per essere munte si dirigono verso l’apposito spazio dove avverrà la mungitura ad opera di avanguardistici robot. E se più di una bufala dovesse essere pronta alla mungitura contemporaneamente? Nessun problema, queste attenderanno in una sorta di sala d’attesa, in maniera ordinata e paziente; tutto avviene nel massimo rispetto delle condizioni di salute ed igiene degli animali.
Da qualche anno la tenuta è dotata di una sala degustazione, bella ed elegante con la cucina a vista che ci piace tanto, dov’è possibile gustare i prodotti dell’azienda ma anche una cucina semplice e del territorio realizzata con materie prime eccellenti, perlopiù provenienti dalla stessa tenuta. Si può scegliere il menù degustazione che comprende un antipasto di verdure (biologiche di propria produzione), pani di propria produzione (da farine biologiche macinate a pietra), tre primi, la mozzarella con i contorni ed infine i dolci, oppure scegliere dalla carta.
Fare colazione con la mozzarella di bufala appena fatta non ha prezzo e consigliamo a tutti gli amanti di questo prodotto di andare, almeno una volta nella vita, a mangiarla direttamente in un caseificio: il sapore e la consistenza sono completamente diversi, unici ed indimenticabili. Abbiamo degustato anche altri prodotti, sempre a base di latte di bufala: il loro yogurt, accompagnato da miele millefiori locale, il gelato in vari gusti e le creme spalmabili con il miglior cacao venezuelano (comprano le fave crude e dopo le lavorano nel loro laboratorio), con il pistacchio siciliano ed con la “Nocciola di Giffoni IGP” (sapevate della sua esistenza? è una nocciola campana!): tutto squisito!
In questo micro universo non manca proprio nulla, infatti, c’è anche il Museo Permanente della Civiltà Contadina, dove sono raccolti utensili di ogni tipo come, ad esempio, un antico passapomodoro ed una grattuggia per il formaggio.
Tenuta Vannulo è un esempio di imprenditorialità capace di prendere il meglio dalla tradizione e dall’innovazione e creare un mix perfetto, nel completo rispetto della natura e degli animali e garantendo una qualità eccellente in un luogo delizioso.
Grazie ancora a Nello di Campania Golosa per averci fatto conoscere questa meravigliosa realtà ed a Teresa Palmieri, perfetta padrona di casa, per la splendida accoglienza e per l’attenzione che ci ha rivolte.
Ps: l’azienda è l’unico distributore dei suoi prodotti quindi l’unico modo per provarli è andare direttamente alla tenuta.
State già cercando i biglietti, vero?