Tra le vie dello shopping, nella zona più In di Palermo, si trova il ristorante Alias (via Messina, 38A).
Già da fuori si nota la differenza rispetto ai classici ristoranti, infatti, sembra più una casa, un’elegante e splendida casa. Pochi coperti ed un’accoglienza cortese ed impeccabile fanno il resto, l’atmosfera è calda ma esclusiva. Il locale è arredato con gran gusto: legno, luci soffuse, fiori e pezzi di arredamento che esprimono al meglio l’eleganza siciliana. Teste di moro e pigne, vengono riprese anche nella mise en place, una delle più belle mai viste a Palermo, che viene completata da elementi di cristallo e raso.
Il menu è ambizioso, pochi piatti, abbinamenti particolari e d’effetto che fanno presagire un’esperienza enogastronomica a tutto tondo.
Si parte dall’entrée: crema di patata, rapa rossa e crostini di pane. Finalmente dei crostini croccanti! Dettaglio che può sembrare scontato ma non lo è affatto, di solito sono molli o quanto meno umidi. Nel complesso molto delicato, stuzzica l’appetito e prepara il palato per le altre portate.
Laura ha deciso di iniziare con un carpaccio di carne Wagyu con gel di zenzero, riduzione di soia e germogli: la particolare e pregiatissima qualità della carne tagliata sottile, non viene smorzata da nulla e prevale il suo forte sapore con delle note di piccantezza date dal gel allo zenzero. Per chi ama i gusti pieni e decisi, è l’antipasto da ordinare! Roberta ha optato per l’uovo panato, uovo alla milanese con panure di piselli secchi, vellutata di patate allo zafferano e guanciale di suino nero dei Nebrodi. Ingredienti semplici che creano una sinergia perfetta e che vengono valorizzati dalle varie preparazioni: l’uovo croccante all’esterno e fondente all’interno, va ad unirsi alla leggiadra vellutata di patate mentre il guanciale di suino nero dei Nebrodi regala al piatto croccantezza, sapidità e gusto. Ancora una volta, nel 99% dei casi il guanciale non è per nulla croccante, questo invece lo è. Saranno anche piccolezze ma sono proprio queste a fare la differenza! Insieme agli antipasti hanno servito pane, creackers e grissini fatti dallo chef: pane con pepe rosa, con il sesamo, con il finocchietto e con semi di papavero, crackers semplici ed al pomodoro secco, grissini semplici ed al rosmarino. Tutto accompagnato da olio di loro produzione, 100% Nocellara.
Laura ha proseguito con i ravioli, zucca e castagne: ravioli ripieni di zucca e castagne, con bottarga, riduzione di pesce, salvia, vongole e cozze (queste ultime vengono aggiunte in base alla disponibilità). Per questa sera, ha voluto ordinare dei piatti estremamente “forti” che richiamino o la terra (per l’antipasto) o il mare (come nel primo) senza mezze misure, perchè non le piacciono: e nei ravioli ogni ingrediente è bilanciato ma allo stesso tempo prende spazio per affermare la sua presenza sugli altri. Il tocco magico ed estremo è l’uso del pepe che con la sua pungente connotazione, rende il piatto ancora più interessante e a tratti “divertente”.
Roberta, invece ha scelto, la zuppa di pesce: pasta mista del pastificio Gentile pesce, crostacei (il pesce ed i crostacei variano in base al pescato del giorno, in questo caso si trattava di scorfano, gallinella, rana pescatrice, gamberi crudi) mandorle e finocchietto. Un brodo concentratissimo con una texture liscia ed un sapore intenso, sapido, marino, impreziosito e mitigato dal gambero crudo. Un classico della cucina marinara interpretato in maniera egregia dallo chef.
Già abbastanza soddisfatte dalla nostra cena non abbiamo preso il secondo, dunque, c’è stato servito il predessert: crumble di pistacchi, crema di cheese cake e pistacchi. Nulla da invidiare ad un dessert vero e proprio, cremoso, dolce ma non troppo, strepitoso!
Abbiamo concluso con un “Paris brest” per Laura e “Pere e cioccolato” per Roberta. Il Paris brest è un classico dolce francese, preparato con la pasta choux, crema mousseline al pralinato e nocciole salate, un dolce da svenimento! Quello di Roberta, invece, era composto da una tartelletta di frolla al cacao, ganache fondente e pere al caramello. Il gusto intenso e deciso del cacao viene ingentilito dalla delicatezza delle pere e dalla dolcezza del caramello, ottima la frolla al cacao.
L’estetica dei piatti rispecchia perfettamente quella degli ambienti: belli, raffinati, curati. Ricerca estetica e sensoriale, ingredienti eccellenti e tecnica sopraffina sono i connotati che caratterizzano Alias.
La cantina è ben fornita e lascia ampio spazio anche ai vini naturali. Noi siamo rimaste in Sicilia e per iniziare abbiamo bevuto un Enrico di Virgona 100% Malvasia ottenuto da uve coltivate unicamente nella zona di Malfa (Isola di Salina), viene lasciato riposare per 7 mesi in barrique di legno. Ha un naso elegante, floreale, in particolare fiori di zagara, citronella, pompelmo, erbe mediterranee, note di vaniglia. Un vino complesso molto piacevole. Poi, abbiamo continuato con un Catarratto del 2013, affinato in botti per quattro anni e poi un anno e mezzo in Magnum, prodotto dal proprietario del ristorante Roberto Alia. Un orange wine ammaliante ed elegante.
Senza indugi possiamo annoverare Alias tra i nostri ristoranti preferiti in città e contiamo di provare anche la sede estiva di Mondello (Via Danae, 23). Ve lo consigliamo soprattutto per le vostre serate speciali, magari romantiche, per stupire e stupirvi!