Martedì sera siamo andate a cena da Bioesserì con un unico intento: provare la loro pizza. Ovviamente, conoscevamo già il locale, ci siamo state diverse volte ed in diverse occasioni, ma non avevamo mai assaggiato la pizza, di cui avevamo tanto sentito parlare.
Bioesserì è un luogo che ha un’identità ed una filosofia ben precisa, ovvero, servire del cibo che non sia solo buono ma anche sano, utilizzando materie prime biologiche e di qualità nel rispetto della stagionalità. Inaugurato nel 2014 dai fratelli Borgia (Saverio e Vittorio), è aperto dalle 7.30 fino alla sera, per concedersi sia una ricca colazione, sia un after dinner con la loro selezione di vini; oltre alla consumazione ai tavoli è possibile anche acquistare vari prodotti che si deciderà di consumare a casa.
La location è molto carina: luci soffuse, legno e dettagli verdi la rendono calda, accogliente ed in sintonia con il mood del locale. Molto particolare la mise en place che abbiamo apprezzato particolarmente, moderna ed elegante. Lo staff è composto da ragazzi giovani, sia in sala che in cucina. Il servizio è attento e cordiale ma non ingessato. Inoltre, i ragazzi sono preparatissimi su piatti ed ingredienti. Per quanto riguarda la cucina, invece, si alternano piatti della tradizione rivisitati in chiave moderna a piatti più elaborati ed originali.
Il menù spazia dagli antipasti ai crudi, dalle zuppe ai primi e poi secondi, sia di carne che di pesce, e le pizze. È possibile scegliere anche un menù degustazione da quattro portate con vini in abbinamento.
Noi per iniziare abbiamo scelto due antipasti: Roberta la “Parmigiana di melanzane con fonduta di bufala affumicata” e Laura la “Tartare di gambero rosso di Mazara con granella di pistacchio, spinacino, pere e gorgonzola”. Entrambi ottimi! La Parmigiana era cremosa ed aveva un sapore deciso, accentuato dalla fonduta di bufala affumicata che dava un tocco in più al piatto, squisito anche il sughetto di pomodoro. Mentre nella tartare vediamo il sud ed il nord che si incontrano creando un’accoppiata vincente: infatti la succosa carne dei gamberi rossi di Mazara e la sapidità dei pistacchi accompagnano perfettamente la dolcezza e freschezza delle pere con un deciso intervallo gustativo dato dalla crema al gorgonzola. Lo spinacino oltre a dare un tocco di colore (il piatto è infatti cromaticamente perfetto), gioca sulle diverse sensazioni tattili come ad esempio la texture.
Passiamo alle vere protagoniste della serata, ovvero, le pizze. È possibile scegliere tra quattro diversi impasti: classico (fatto con grano tenero tipo 1), farro integrale varietà monococco, petra evolutiva, senza glutine. Approfondiamo un attimo l’impasto Petra Evolutiva. Il grano evolutivo viene coltivato biologicamente in Sicilia e proviene da un miscuglio di semi costituito in Siria, con circa 2000 varietà provenienti da Algeria, Giordania, Iran ed Eritrea, che hanno manifestato capacità spiccate di ambientamento in Sicilia. Inoltre, tutti gli impasti vengono preparati con farine macinate a pietra e vengono sottoposti ad un processo di lievitazione naturale da 48 a 72 ore, per garantire una maggiore digeribilità.
Laura ha ordinato una “Quattro gusti” con pomodoro pelato, mozzarella fiordilatte, patè d’olive nere, speck, scaglie di pecorino e olio extravergine d’oliva Nocellara del Belice, con l’impasto di farro integrale (consigliata da Fabio la Barbera, il loro giovane pizzaiolo). Roberta, invece, ha preferito una “Margherita con bufala a crudo” con pomodoro pelato, mozzarella fiordilatte e bufala, olio extravergine d’oliva Nocellara del Belice con impasto petra evolutiva. Alla fine abbiamo diviso entrambe le pizze per la felicità di Roberta, infatti perché mangiarne una quando puoi mangiarne due? Deliziosa la Quattro gusti, l’affumicato dello speck (ottimo!), la sapidità del pecorino e la dolcezza del pomodoro erano perfetti insieme all’impasto di farro integrale. Alla fine, però, la semplicità vince sempre: la Margherita con bufala a crudo era pura poesia! Eccellenti le materie prime e squisito l’impasto Petra Evolutiva, leggero e soffice.
Per concludere in dolcezza Roberta ha scelto la Mousse al cioccolato amaro con zuppetta di arancia, mentre Laura ha provato il Semifreddo alle mandorle glassato al cioccolato con salsa mou. La mousse era soffice come una nuvola ed era contenuta all’interno di una coppetta di cioccolato, un gusto intenso smorzato dalla freschezza dell’arancia. Il semifreddo, veramente abbondante, ha colpito Laura per l’insolita presentazione. Sei mezze sfere pronte a invadere la vostra bocca con una freschezza e una dolcezza disarmante; ma non solo cremosità, abbiamo anche il “crock” assicurato dalla glassatura al cioccolato. L’unica nota che stona (a nostro avviso) è la salsa mou, perchè rende tutto più dolce.
La scelta del vino non è stata semplice dato lo slalom tra pesce e carne, ma abbiamo optato entrambe per un bianco, il Bianco Maggiore dell’azienda Rallo. Un grillo biologico, coltivato nel territorio di Marsala. Giallo paglierino, al naso risulta fruttato e leggermente agrumato. Un vino fresco, secco, lievemente minerale e sapido, con una buona persistenza: davvero gradevole.
A questo punto la nostra curiosità è stata soddisfatta ed anche il nostro appetito, abbiamo mangiato molto bene e passato una bella serata in un ambiente piacevole.