“Preziosa e fragile
Instabile e precaria
Chiara e magnetica
Leggera come l’aria
Sempre moderna anche quando è fuori moda
Sempre bellissima cammina per la strada
All’orizzonte, dietro la fronte
Sul palcoscenico e dietro le quinte
Allenami, insegnami a vivere con te
Viva la libertà (viva)….”
… si la libertà! Sensazione meravigliosa che tutti (per fortuna) conosciamo e capace di renderci più entusiasti alla vita. Una leva che scatta all’interno, un moto irrefrenabile, un incendio che non ha paura di divampare! Nel tempo la mia idea di libertà (oggi parlo io, Laura) è ovviamente cambiata e si è manifestata in modi diversi e spesso creativi (…lasciamo stare!) ma ricordo che da piccola il massimo della libertà era star seduta sotto l’ombrellone, mangiando una/due/tre brioscine con la Nutella e ammirando il mare. Ero così soddisfatta, da non ricordarmi più tutti i capricci o le richieste fatte precedentemente. Appagata & appanzata, meglio di così.
Oggi, per quanto mi ritenga una persona complessa nel complesso, quella percezione di libertà legata a dei momenti specifici c’è ancora. Difatti, le brioscine sono rimaste ed anche la crema di nocciole, ma per fortuna è cambiato l’approvvigionamento.
Infatti la crema spalmabile alla nocciola è dell’azienda Grimaldi Nocciola & Co. che produce e trasforma, da ben tre generazioni, la Nocciola Tonda di Giffoni e la Noce Sorrento, assecondando i ritmi della natura e combinando il sapere artigianale con l’innovazione gestionale.
Il vasetto da 240g si presenta molto schiacciato in altezza e largo, tanto da ricordare le creme di bellezza per il corpo. Lo studio dei colori e della grafica richiama le sfumature del marrone (come le nocciole) e le sue forme.
INCI:
50% di Nocciola Tonda di Giffoni
zucchero
cacao Valrhona in polvere
latte scremato in polvere 100% Italiano
lecitina di soia NON OGM.
Può contenere tracce di noci – Senza glutine
L’inci è una vera GIOIA, che non a caso, è anche il nome del prodotto. Una vera ghiottoneria per intenditori! Troviamo il 50% di Nocciola Tonda di Giffoni, prodotto campano IGP, tra le varietà italiane di nocciole più pregiate in assoluto (il sapore della nocciola è davvero riconoscibile, l’umore ringrazia), lo zucchero (è pur sempre una crema, quindi un prodotto goloso) – se non specificato si tratterà di zucchero bianco, cacao Valrhona (produttore francese di cioccolato premium, seleziona i cacao più fini e crea relazioni sostenibili con i produttori), latte scremato italiano (non è cosa da poco il fatto che derivi da allevamenti italiani) e leticina di soia (usata nell’industria alimentare per stabilizzare preparazioni dalle consistenze particolari che non durerebbero a lungo e quindi migliorarne la conservabilità).
Piccolo inciso sulla leticina di soia usata spesso nella formulazione del cioccolato perché “…nonostante questo alimento contenga poca acqua, le ingenti quantità di zucchero finemente macinato formato da una superficie molto idrofila potrebbero con enorme facilità formare grumi nel cioccolato liquido, rendendolo contemporaneamente viscoso. Le molecole dell’emulsionante, invece, si legano superficialmente alle particelle solide rendendole così lipofile e mantenendole separate garantendo così una bassa viscosità, aspetto molto importante se il cioccolato deve rimanere fluido”.
Come vi dicevo, spalmarla dentro le soffici brioche è quasi un dovere e un rito sacro per me, quindi ho optato per delle brioche uniche e salutari prodotte da “La Cucina di Alù” panetteria naturale con cucina a km 0 che ogni giorno sforna leccornie dolci e salate per colazioni, brunch, pranzi e merende.
Ovviamente si premia il made in Sicily, ma lo sguardo è nazionale scegliendo produttori molto rigorosi nella produzione e lavorazione delle materie prime. L’assortimento è vasto e accontenta tutti i gusti: con un menù vario, tipicamente vegetariano (in alcuni casi anche vegano), pane e biscotti di grani antichi siciliani (Perciasacchi, Tumminia e Maiorca dell’azienda Molini del Ponte di Filippo Drago di Castelvetrano, leader nel settore – Vi ricordate la ricetta saporita con la loro pasta?).
Una vera e propria oasi del salutare e della tradizione. Un luogo intimo in pieno centro a Palermo, dove la gastronomia non è più merce di scambio, ma detiene la sua centralità nella qualità. Ah importante, soprattutto in periodo Covid 19, offre soluzioni per l’asporto ma è anche possibile consumare in loco con postazioni interne ed esterne.
La padrona di casa, Alessandra, è una donna a dir poco straordinaria. Imprenditrice, moglie, mamma, cura il cliente, facendolo sentire a casa. Il sorriso e la sensibilità d’animo sono le due caratteristiche principali che vi faranno innamorare di lei e dei suoi prodotti da forno. Instancabile, neanche di fronte alle mie mille domande, è sempre pronta a spiegarti ogni ingrediente delle sue creazioni, a raccontarne la sua storia e a renderti consapevole di quanto mangiar bene non debba per forza costare sacrifici, anzi. Inoltre il fatto di essere qualificata in materia in quanto tecnologa alimentare (ha un diploma in chimica e tecnologie alimentari, 3 anni di corsi sulla alimentazione col gruppo Diana 5 dell’ospedale Civico di Palermo sulla alimentazione sana e sulla prevenzione nella lotta ai tumori), le permette di avere un’ampia e completa panoramica sul riscontro scientifico che ogni singolo elemento ha sul nostro organismo.
AHHHH dimenticavo assolutamente da provare: il loro babà (STRATOSFERICO), crostate e pizze!
Ma torniamo alle loro brioche!
Sembrano delle brioscine palermitane classiche (noi ne consumiamo a bizzeffe), ma non lo sono, o per meglio dire lo sono nella forma, ma (per fortuna) non nel contenuto!
INCI:
Farina di Maiorca
lievito madre
zucchero di canna grezzo
burro italiano.
La farina di Maiorca di Molini del Ponte (grano TENERO 100% integrale) è una varietà di grano antico siciliano (si coltiva anche in altre regioni del sud Italia) prodotto da agricoltura biologica e caratterizzata da un basso indice di glutine, un importante apporto di fibre e per questo facilmente digeribile. Grazie al suo alto contenuto proteico, alla rapidità di cottura e ad un profumo intenso è ottima per essere usata nella panificazione specie per i dolci.
Alessandra mi spiega perchè c’è una lunga lievitazione con biga di 24 ore; infatti abbiamo due impasti, uno il giorno prima e l’indomani avviene il secondo impasto. Viene usato lievito madre, zucchero di canna grezzo da commercio equo (100 g per 1 kg di farina) e infine l’unico grasso utilizzato è un grasso animale come il burro italiano. Anche qua le dosi di burro sono minime (100 g per 1 kg di farina) e permettono di sviluppare 30 brioche con un apporto di poco più di 3 grammi di grasso a brioche.
Campania e Sicilia dialogano e producono eccellenze: questo è il sud che ci piace! 🙂