Dalla forma tondeggiante, simbolo del Sole nascente e della Risurrezione di Cristo, la storia della Cassata al forno merita ancora oggi di essere ricordata
Perché non si può parlare di sapienza gastronomica né di pasticceria siciliana senza citare la storia conventuale del nostro territorio, oggi eredità spirituale ma anche materiale del nostro patrimonio culinario, così come lo è la Cassata al forno.
La ferrea regola benedettina “Ora et labora” ( trad: “Prega e lavora”), fu non soltanto il fondamento devozionale dei monaci benedettini in pieno Medioevo, ma principio di comune condivisione dell’intero mondo ecclesiastico, tanto da animare scene di vita quotidiana nei conventi e monasteri femminili della nostra Palermo.
I monasteri e i conventi oltre a luoghi di culto e di preghiera furono anche luoghi di lavoro e di sperimentazione culinaria per le monache che vi abitavano.
Dal quartiere la Loggia sino ai nostri giorni
Tutto ebbe inizio presso il quartiere della Loggia, un tempo centro di mercatura tra Nord e Sud, oggi così ribattezzato come Vucciria.
Lì nacque Valverde, un monastero di nobili signore appartenenti all’ordine carmelitano.
Furono proprio le suore di Valverde a perfezionare la ricetta dell’antica Cassata al forno.
Ma c’è di più: quella che oggi noi conosciamo come Cassata al forno per certo non è la Cassata al forno di un tempo.
Ebbene si!
Originariamente presentava una farcitura non di ricotta, ma di tuma, come con Tuma ancora oggi viene farcito il tipico Sfoglio polizzano.
Un dolce anche quest’ultimo siciliano e di origini conventuali, perché inventato dalle monache benedettine del Convento Santa Margherita a Polizzi Generosa in onore del santo patrono San Benedetto.
Un dolce di pasta frolla e ricotta dalla originaria forma bombata
Fu così che la Cassata di Valverde divenne il dolce di Pasqua per eccellenza di Palermo, ancora oggi presente sulle nostre tavole con tanto di zucchero a velo e cannella spolverizzata.
“Tintu cu’ un mancia a cassata a mattina ri Pasqua”
Occhio! Noi palermitani ci teniamo a certe cose!
Mai confondere la tradizionale Cassata al forno con la rinomata Cassata Siciliana!
Se la Cassata al forno è infatti frutto del lavoro laborioso e creativo delle suore di Valverde, la Cassata Siciliana trae invece le sue origini dalla Cassata fridda.
Perché fridda?
Perché le monache del monastero di Santa Teresa erano solite assemblare ricotta, pasta di mandorle e Pan di Spagna in uno stampo a freddo, come ben citato nel libro “I segreti del chiostro” di Maria Oliveri.
Fu poi il cavaliere e confetturiere di Casa Reale Salvatore Gulì a dare alla Cassata fridda l’aspetto che oggi presenta la nostra Cassata siciliana.
La Cassata cominciò ad essere imballata e ad essere spedita in scatole di latta decorate in tutto il mondo.
Ricordiamo tra gli attori partecipanti la famiglia Florio.
Quella della Cassata al forno e della Cassata siciliana è una tradizione che ancora oggi arricchisce, colora e vivacizza la storia della nostra Palermo.
Vuoi preparare anche tu la nostra Cassata al forno? Clicca su La ricetta della Cassata al forno