Giovedì sera siamo state al Gagini per la cena evento di presentazione del menu invernale di Gioacchino Gaglio accompagnato dai vini di COS. La cena ed il seminario, che l’ha preceduta, con Giusto Occhipinti di COS, facevano parte delle iniziative NotOff che anticipano l’avvio di NOT. Tutto il mondo legato all’enogastronomia, dagli appassionati agli addetti ai lavori è in fermento perché questo fine settimana ci sarà la prima edizione della Rassegna dei vini franchi. NOT è un evento inedito, ideato e realizzato da Franco Virga e Stefania Milano di Good Company e da Giovanni Gagliardi e Manuela Laiacona dello studio di consulenza Gagliardi Associati, dedicato ai vini artigianali e naturali e che vedrà protagonisti i piccoli viticoltori e gli artigiani del vino.
Il seminario è stato molto interessante, Occhipinti ha fatto un quadro generale della viticoltura siciliana, spiegato le differenze che ci sono tra i vini “convenzionali” e quelli “artigianali” e raccontato la storia della sua azienda. I vini, dice Occhipinti, sono come dei figli, ognuno è diverso dall’altro quindi non possono essere trattati allo stesso modo ma bisogna valutare caso per caso, in base alle condizioni pedoclimatiche, all’annata, ecc… COS Viticoltori in Vittoria è una delle aziende vinicole più importanti in Sicilia. Fondata nel 1980 da tre amici Giambattista Cilia, Cirino Strano e Giusto Occhipinti, ha seguito, fin dalla sua fondazione, i principi della viticoltura biodinamica mentre per quanto riguarda la vinificazione, ha scelto di affinare alcuni dei propri vini in anfore di terracotta. COS è certamente una delle aziende simbolo nella produzione del Cerasuolo di Vittoria, unica DOCG siciliana.
Alla stimolante discussione, è stata affiancata la degustazione dei suoi vini (alcuni li abbiamo ritrovati durante la cena): Ramì IGP 2011 (Grecanico 50% ed Insolia 50%), Zibibbo in Phitos 2014 (100% Zibibbo), Cerasuolo di Vittoria DOCG 1997 (Frappato di Vittoria 40% e Nero d’Avola 60%), Cerasuolo di Vittoria DOCG 2010, Spumante Cos Metodo Ancestrale 60 mesi sui lieviti (non ancora in commercio). Occhipinti ha spiegato che la sua scelta delle annate non è ricaduta sulle “migliori”, bensì sulle più rappresentative.
Ma adesso passiamo alla cena. Gioacchino Gaglio è uno degli chef di maggior talento nel panorama palermitano ed ha presentato un menu che varia tra terra e mare per offrire piatti brillanti e moderni.
Abbiamo iniziato con uno Sgombro in agrodolce, accompagnato dallo Zibibbo in Phitos 2014, colori e sapori vivaci. Lo sgombro marinato aveva un gusto intenso e pungente ed è stato addolcito dalle verdurine di accompagnamento: julienne di ravanelli, asparagi, cipolla. Le verdure sono state trattate con il massimo rispetto, i sapori erano chiari e distinti e le consistenze croccanti.
Il primo piatto era il Tortello di manzo, cicoria e ricotta abbinato ad un Frappato 2017. Il piatto più bello e, secondo noi, più riuscito dell’intero menu. I tortelli erano perfetti, la pasta callosa ed il ripieno di stracotto di manzo morbido e saporito, la spuma di ricotta delicatissima e la crema di cicoria leggermente amara lo rendevano un piatto estremante equilibrato e completo.
Torniamo al pesce con il primo secondo, Ricciola arrosto e cacocciuli à viddanedda con il quale abbiamo bevuto il Pithos Rosso 2016. Un piatto semplice, fatto di sapori veri e cotture perfette: la ricciola con la sua pelle croccante è stata lavorata in modo egregio ed il carciofo à viddanedda, antica ricetta tradizionale a base di carciofi, aglio e prezzemolo, è stato mitigato e reso contemporaneo e fruibile ad una clientela più giovane.
Andiamo poi al Maialino in cortile: maiale affumicato all’ulivo, limone verdello, cavolicelli selvatici e acciuga di Aspra con Cerasuolo di Vittoria Classico 2000. La cottura del maialino era superlativa e l’insieme dei vari ingredienti funzionava nonostante la tendenza del limone verdello a calamitare l’attenzione.
Abbiamo terminato la cena con Pane, latte e caffè, un dolce delizioso che ha chiuso meravigliosamente l’intero menu.
Le cene, gli aperitivi ed i seminari continueranno fino a lunedì mentre sabato e domenica ai Cantieri Culturali della Zisa vi aspetta la rassegna vera e propria. Più di 80 produttori e 400 vini in degustazione libera, è un’occasione da non perdere!