Settembre. La domenica ci piace andare in giro per il centro, cercare posti nuovi, visitare musei. La città è più viva che mai. Brulica di luci, di turisti ed il caldo è meno torrido rispetto ai mesi passati. Così, domenica sera, girovagando ci siamo imbattute in Salmoriglio, aperto da circa un anno, in Corso Vittorio Emanuele 233. La posizione è, senza dubbio, strategica, in una delle vie più belle ed importanti della città. Circondati da palazzi storici e chiese che conservano incredibili bellezze, si respira aria di cultura ed arte.
Il locale, invece, è giovanile, informale, moderno ma curato: legno chiarissimo e ferro, sono staccati da macchie di colore e da tanti dettagli che ricordano la cultura siciliana. La parte più bella è sicuramente la cucina a vista, che troviamo sempre una marcia in più. Perfettamente al passo con i tempi, il locale offre dei caricabatterie bluetooth per smartphone, piccoli e pratici da tenere comodamente al tavolo. Anche il personale è in linea con il mood generale: giovane, informale ma attento e cortese, l’atmosfera è assolutamente amichevole. Ci ha colpite la storia dei due proprietari. Amici da più di vent’anni che decidono di unire le forze per dar vita al proprio sogno, ci ricordano qualcuno di nostra conoscenza ;).
Ma adesso andiamo al dunque. Salmoriglio – The Meat Generation è il posto perfetto per gli amanti della carne, che è il cardine dell’intero menu. Carne in tutte le sue declinazioni (dall’antipasto all’insalata, dal burger al panino gourmet, dai primi ai secondi, per finire con le ricette più tradizionali come gli involtini) ed in tutte le tipologie (pollo, anatra, agnello, maialino nero dei Nebrodi, Cinisara, ecc…).
Abbiamo iniziato con una tartare di manzo di Cinisara, che abbiamo diviso, con cialda croccante di Tumminia, capperi, cucunci, lamelle di Piacentinu ennese e salmoriglio fragole e lime: per noi è stato il piatto migliore. Ormai si sa, il segreto per una buona tartare è la carne di qualità e questa lo era. Gli altri ingredienti l’accompagnavano ed esaltavano non rubandole la scena. Il tocco in più? Sicuramente il Piacentinu ennese. Bello l’impiattamento sulla tavoletta d’ardesia, sarà anche visto e rivisto ma a noi continua a piacere.
A seguire, Laura ha preso un Cinisburger – 120g, burger di manzo di Cinisara, pomodoro a fette, lattuga e provola bianca siciliana. Tutti i burger vengono serviti con pane fatto con grani antichi ed accompagnati da patate fresche fritte. L’hamburger era cotto alla perfezione, succoso e gustoso. Sia questo che gli altri burger in menù sono molto semplici, uniti a pochissimi ingredienti in modo da lasciare che la carne faccia da padrona. Roberta, invece, ha scelto un Tartufon: panino gourmet con pan pizza, mortadella di Cinisara al tartufo, mozzarella di bufala siciliana e granella di pistacchio. L’eleganza della mortadella al tartufo, la lieve acidità e sapidità della bufala e la croccantezza della granella di pistacchio…che dire? Un matrimonio perfetto tra ingredienti eccellenti. Il tutto accompagnato da due birre artigianali siciliane 24 Baroni rosse alla spina. [A proposito, Laura, che non sta mai ferma, ha fatto cadere tutta la sua birra ed il proprietario gliene ha offerto un’altra, gesto molto carino ed apprezzato.]
Infine il dolce, Roberta stavolta ha rinunciato mentre Laura ha provato il semifreddo di pistacchio di Bronte con riduzione al passito di Pantelleria: rispetto alle altre portate, è stata una piccola delusione, perchè abbastanza anonimo e ricoperto in maniera eccessiva da foglioline di menta e frutti di bosco che stonavano con il resto.
Abbiamo concluso con degli amari, offerti dalla casa, uno all’alloro ed uno al frutto della passione.
Piatti semplici ma ben fatti. Grazie all’attenzione nella scelta delle materie prime e al servizio, Salmoriglio è sicuramente una valida alternativa ai tanti locali “turistici” del centro storico.